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Alcune sequenze dal FILM- DOCUMENTARIO su CLAUDIO LOLLI

 SALVARSI LA VITA CON LA MUSICA

 

Di  SALVO MANZONE - Epinoia production

Un documento unico nel suo genere, in cui emerge nettamente l'amore viscerale per Claudio Lolli. Il regista Salvo Manzone riesce a dar forma e immagini non soltanto al suo legame esistenziale con Claudio, ma anche a quello di tante altre persone che sono incappate nelle poesie-canzoni di Lolli, senza farne un "usa e getta".

Quando ti entra nel cuore, Claudio Lolli te lo porti dietro per tutta la vita. L'incredibilità della cosa sta nel fatto che non soltanto i reduci della generazione anni 70 hanno sposato l'anima di questo grande poeta in musica che è Claudio Lolli, ma addirittura le maglie di questo consenso sono giunte alle generazioni più giovani, senza propagande radiofoniche, promozioni televisive e mediatiche in genere. Sono tanti oggi i "Figli degli Zingari Felici" che hanno fatto di Lolli un punto di riferimento da cui non si può prescindere, come i loro genitori in Piazza Maggiore e mille altre piazze d'Italia, genitori un po' strani che "si rotolavano per terra, ubriacandosi di luna, di vendetta e di guerra (al potere)".

Forse ha ragione Paolo Capodacqua quando afferma che "Claudio Lolli non esiste se non nell'immaginario della gente.....". Forse, diciamo noi, è il frutto fantasioso,  in canzone, di sogni, malinconie, utopie, bisogno d'amore, d'amicizia e di rivolta che diverse persone cercano nel mondo. Tutte queste energie provengono in gran parte da quel lontano mondo degli anni settanta che, a raccontarlo ora, da qui, sembra di narrare del continente perduto di Atlantide. Fin da quel tempo Claudio Lolli rappresenta tutte queste energie meglio di chiunque altro nel cantautorato italiano, un cantautorato spesso svenduto e con la rima furbetta...., ad uso e consumo del mercato e del successo. Nel film di Salvo Manzone una ragazza alquanto giovane afferma che la stupenda  canzone "Anna di Francia", una figura improponibile ai giorni nostri, ma più che consueta negli anni settanta, riesce a trasmettere nostalgia......, "nostalgia di qualcosa di cui sentiamo la mancanza, ma che non abbiamo mai vissuto...". Ecco la vera forza di Claudio Lolli: insinuare nel cuore delle giovani generazioni la nostalgia per il non vissuto, il non visto accadere, ma che sicuramente c'è stato, è esistito, e ancora impregna l'aria di una strana, bellissima, indescrivibile energia che è molto più che leggenda....

 Per i reduci degli anni 70, invece, si tratta più banalmente di consolidarla quella nostalgia e anche di ricordare...., ricordare il proprio percorso di altrettanti sogni, utopie, rivoluzioni mai realmente avvenute al di fuori di noi, costretti poi ad arretrare nell'ostinato, per alcuni eterno, tentativo di portarsela semplicemente dentro per sempre, fino alla fine dei propri giorni. quella rivoluzione, ormai più esistenziale che politica. Un percorso, quasi sempre di "strada sbarrata"..... E Claudio, in questo ricordare, affonda la lama in maniera impietosa: "Vivere è perdersi e ritrovarsi, corrersi dietro per poi lasciarsi andare una volta di più. Vivere è una tela di cose con cui riempire i lunghi intervalli tra un momento e l'altro di felicità, ma....la voglia di vivere forse ti salverà, se il suo sole corto basterà...."

 Riporto le parole del regista Salvo Manzone a cui va il ringraziamento di tutto il "popolo oscuro" di Lolli, per questo video.....

"Anche se non cerco di indagare direttamente la mia relazione con lui e con la sua musica, il punto di vista del documentario é inevitabilmente quello di qualcuno per il quale la sua musica ha rappresentato e rappresenta tuttora qualcosa di molto importante. Le sue melodie, più che le parole, sono infisse nella mia memoria in maniera indelebile ed inalterabile. La domanda che mi ponevo facendo il documentario e incontrando tutti i lolliani in giro per l'Italia era: sono l'unico a sentire la sua musica cosi profonda e viscerale, perché incisa nell'animo tenero della mia adolescenza od è essa stessa di una natura tale da dare queste inestinguibili emozioni ad ogni animo sensibile, ad ogni età? Quando ero coetaneo di Lolli, ho fatto un pezzo di cammino con lui, grazie a lui. Ora che età ha Lolli? Che età ho io? Siamo ancora coetanei? Non so se questo sia un vero film d'autore, ma il suo scopo principale è di tracciare un ritratto "oggettivo" di Claudio Lolli. Il piccolo film di un debuttante su un mostro sacro della musica."

Claudio Lolli - Salvarsi la vita con la musica

Regia di Salvo Manzone

 

 

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